Risiera di S.Sabba

Quando nel settembre 1943,la Repubblica fascista di Salò cedette ai nazisti alcuni territori di frontiera fra cui Trieste, Fiume ed Udine, i tedeschi decisero di istituire un campo di concentramento proprio a Trieste.In un vecchio edificio un tempo adibito alla pilatura del riso,il vecchio essiccatoio fù adattato dai tedeschi a locale per le eliminazioni dei prigionieri mediante gas di scarico di autofurgoni ed autocarri. All'interno l' SS Lambert aveva fatto costruire il forno crematorio con il condotto da fumo collegato alla precedente ciminiera. Il campo era adibito al transito di prigionieri per Buchenwald, Dachau, Auschwitz, ma sul posto furono trucidati più di 5000 internati dall' Einsatzkommando Reihnard, che già aveva operato nei campi polacchi. La Risiera fu liberata dai partigiani jugoslavi il 29 Aprile del 1945 quando già i nazisti avevano fatto saltare l'edificio del forno crematorio per distruggere le prove di quanto era stato fatto. I due responsabili del campo sono stati processati e condannati dal tribunale della Repubblica Italiana.




Bolzano

Dal luglio 1944, resosi insicuro il campo di concentramento di Fossoli, nei pressi di Carpi (Modena), le deportazioni continuarono dal nuovo campo di Bolzano. Progettato per 1.500 prigionieri su di un'area di due ettari, con un blocco esclusivamente femminile e 10 baracche per gli uomini, fu successivamente ampliato e raggiunse una capienza massima di circa 4.000 prigionieri. Poté contare sui Lager satelliti di Bressanone, Merano, Sarentino, Campo Tures, Certosa di Val Senales, Colle Isarco, Moso in val Passiria. Il campo era gestito dalle SS di Verona, comandato dal tenente Titho e dal maresciallo Haage che già avevano svolto gli stessi incarichi a Fossoli. Alle loro dipendenze una guarnigione di tedeschi, sudtirolesi ed ucraini (questi ultimi, giovanissimi, tristemente ricordati per il loro sadismo). Furono internati a Bolzano soprattutto prigionieri politici, partigiani, ebrei, zingari e prigionieri alleati. Tra le donne le ebree, le zingare, le slave e le mogli, le sorelle, le figlie di perseguitati antifascisti. Infine i bambini, provenienti da famiglie ebree, zingare e slave già deportate per motivi razziali. Pessime le condizioni di vita, massacranti i tempi di lavoro, numerosi i casi di tortura ed assassinio. Non meno di 11.116 persone transitarono da questo campo e almeno sette furono i trasporti che tra l'ottobre '44 e il febbraio '45 partirono per Ravensbruck, Flossenburg, Dachau, Auschwitz, ma soprattutto per Mauthausen. Il 12 settembre 1944, prelevati alle 4 del mattino, 23 giovani italiani furono condotti alle Caserme Mignon e assassinati a colpi di pistola. Altri morirono sotto le sevizie degli aguzzini ucraini. A Bolzano morirono non meno di 300 persone, molte delle quali ebree. Tra il 29 e il 30 aprile 1945 gli internati ricevettero un regolare permesso firmato dal comandante del campo e furono accompagnati, a scaglioni, ad alcuni chilometri dalla città e rilasciati. Il 30 aprile stesso tuttavia molti internati si liberarono da soli, mentre le SS si davano alla fuga.




Fossoli

Situato vicino a Carpi,in provincia di Modena,fù costituito nel 1943 vicino alla linea ferroviaria che conduce a Verona ed al Brennero. Venne utilizzato come punto di raccolta per inviare i deportati nei campi di concentramento tedeschi ed austriaci. Di forma rettangolare,di un chilometro per due circa, era formato da numerose baracche, recintate da un duplice filo spinato,fili elettrici ad alta tensione e con torrette munite di riflettori. Il comando del campo era affidato dal tenente Harl Titho e dal sergente maggiore Hans Haage. Anche Primo Levi fù tra le numerose persone deportatate con i convogli di ebrei italiani, poi trasferito nel campo di Auschwitz,dove rimase per un certo tempo e che descrive in "Se questo è un uomo". Il campo fu smobilitato nell' Agosto 1944 e gli internati trasferiti a Bolzano.